venerdì 27 marzo 2009

Lettera aperta a Franceschini

Gentilissimo Segretario,
Le scriviamo come semplici elettori Democratici.Abbiamo seguito con interesse la fondazione del PD e lo abbiamo votato, con senso di responsabilità e fiducia, anche se già erano visibili i problemi di cui parliamo in questa lettera.Apprezziamo l'attività svolta da molti esponenti Democratici (per esempio la Senatrice Finocchiaro, il Senatore Marino, la Deputata Rosy Bindi), e ci hanno positivamente colpito le prime mosse del Segretario Franceschini nella difficilissima situazione che gli è stata consegnata; tuttavia restano per noi valide tutte le critiche di ordine generale che non ci fanno più sentire questo partito come nostro. Se questo, come pare, sarà il sentimento di gran parte degli elettori del PD, il danno sarà irreparabile. Chiediamo pubblicamente al PD di riformarsi prima che sia tardi, di compiere scelte dolorose ma ormai indispensabili.Prima del Concilio Vaticano II accadeva che in qualche cattedrale si leggesse l’elenco delle coppie sposate in Municipio per definire gli sposi “pubblici concubini”, e che non fosse quasi mai chiaro dove finiva l’attività pastorale e iniziava la propaganda politica.Ci eravamo illusi che queste storie appartenessero al passato; invece, di nuovo, Cardinali e Vescovi istruiscono gli elettori sul voto, gli operatori sanitari su quali leggi rispettare, i direttori dei giornali su quali siano i commentatori affidabili, i deputati e i senatori su quali articoli inserire nelle leggi, il Primo Ministro sui requisiti di necessità e urgenza, il Presidente della Repubblica sull'interpretazione autentica della Costituzione. Per tacer dei bambini, che non devono leggere Harry Potter. E di nuovo la Chiesa cattolica aggredisce pubblicamente, con tutta la sua potenza, un concittadino indifeso, costretto ora a farsi accompagnare da una scorta; cos'ha fatto di male, Beppino Englaro? Ha ostinatamente rispettato le leggi, senza ricorrere ad astuzie e scorciatoie, ha chiesto che a sua figlia venisse riconosciuto un diritto sancito nella Costituzione: questo è il suo delitto.Ci saremmo aspettati, dal maggior partito dell’opposizione, una difesa netta e senza tentennamenti della democrazia e della libertà di tutti. Invece, fatti salvi i comportamenti individuali, vediamo che il Partito Democratico, sia sulla vicenda di Eluana Englaro sia nella discussione sul testamento Biologico, non riesce a esprimere una posizione unitaria.A ogni critica la piccola componente che paralizza il PD sui temi etici risponde invocando la libertà di coscienza - la loro, perché della nostra non si fa cenno e non si tiene conto.Notiamo che due punti, evidentemente assenti dalla cultura politica del PD, preannunciano ulteriori infiniti disastri. Non è lecito a un amministratore pubblico, o a chi è incaricato di erogare un servizio, abusare della sua posizione per privare i cittadini dei loro diritti: un cittadino costretto ad affrontare un potere arbitrario e assoluto che non rispetta né leggi né sentenze vive di fatto sotto una tirannia.Costretto ad applicare una legge che la sua coscienza rifiuta, un amministratore democratico si dimette, non usa impropriamente il potere di cui dispone per boicottarla. Questo non sembra essere chiaro ai molti che plaudono alle iniziative di Formigoni e Sacconi.Allo stesso modo un parlamentare non può invocare la libertà di coscienza per violare impunemente la coscienza, i diritti, il corpo stesso dei cittadini.La Costituzione del resto garantisce che i parlamentari siano esenti da vincoli di mandato, ma non impone la loro rielezione: i cittadini hanno il diritto di non votarli e di non farli votare, e devono disporre degli strumenti necessari.Questo partito voleva superare le identità della sinistra e del centro tradizionali, diventando il laboratorio politico e intellettuale del nuovo millennio; ma la fusione non è avvenuta, il piombo non si è trasformato in oro ed è se mai molto più pesante di prima. Tra le molte cause, ce n’è una dovuta a un equivoco: la laicità non è una obsoleta identità da superare, è invece la regola del gioco fondamentale e irrinunciabile, che garantisce imparzialità nei confronti di tutti, in modo che si ragioni sui problemi invece di imporre verità precostituite. Un partito non laico non è in grado di giungere a una sintesi, come infatti avviene ogni volta che il PD deve riconoscere diritti e libertà individuali: c’è chi, in nome di un progetto autoritario, ne nega l’esistenza, chi li combatte semplicemente per conquistare peso politico, e chi infine non li difende per opportunismo, per non interrompere il dialogo “con il centro”, rappresentato non dagli elettori, ma da quattro vecchie volpi della politica.Che le nostre libertà e i nostri diritti debbano essere limitati “per il nostro bene” era già stato sostenuto in altre occasioni, molto prima che si giungesse all’unificazione tra Margherita e DS: sui DICO, sulla Fecondazione Assistita, sulla stessa legge sul Testamento Biologico, che allora era avversata dal Vaticano e quindi osteggiata dal centrodestra come dai TeoDem. Il problema non era perciò ignoto, e nessuno può dire ora di esserne sorpreso.Se “superare le identità” significa rinnegare il passato, ne consegue automaticamente che nel PD c'è posto per tutti, comunque la pensino? Potrebbe farne parte anche un sostenitore dello schiavismo, visto che in fondo si tratta di un altro problema di disponibilità del corpo? Oppure, come ha chiesto Veronesi, si potrebbe aderire al progetto del PD e contemporaneamente voler imporre il battesimo obbligatorio agli ebrei? Perché se è possibile violare il corpo e prolungarne l'agonia, allora tutto è possibile e nulla è inconcepibile.E vediamo tutti, ai due estremi dello spettro culturale, quanto è diverso un politico come il Presidente Obama, che impegna tutta l’America nel sostegno alla ricerca e alla sua autonomia dichiarando: “non possiamo garantire che scopriremo i trattamenti e le cure che cerchiamo, ma possiamo promettere che li cercheremo”, da un dirigente del PD come Rutelli, che rivendica orgogliosamente la battaglia, condotta col centrodestra, contro la ricerca sulle staminali embrionali, convinto che il tempo gli abbia dato ragione, assegnando la vittoria alla ricerca sulle cellule adulte - come se si trattasse di scegliere tra due fondi d’investimento, o due trattorie, non due processi concorrenti e complementari.Certo, Obama può prendere posizioni coraggiose perché approfondisce i problemi prima di decidere, sa di cosa parla e sa spiegarlo ai cittadini senza paternalismo - e soprattutto non corre il rischio che, cinque minuti dopo che ha parlato, un esponente, anzi quindici, del suo stesso partito convochino una conferenza stampa per smentirlo.Concludiamo chiedendovi precise garanzie sulla qualità dei candidati e sulla chiarezza del progetto del PD già in occasione delle prossime Elezioni Europee, in modo da rassicurarci che il nostro voto non si ritorcerà contro la parte più onesta, civile e democratica dell'Europa; vogliamo votare un partito democratico e laico, non il cavallo di Troia di una componente integralista che ci tradirà ogni volta che saranno in gioco le nostre libertà, alleandosi con la destra reazionaria.Siamo sicuri che all’interno del PD saprete trovare personalità capaci di distinguere tra peccato e reato, e di attenersi a principi etici senza pretendere di imporli a chi non li condivide. Affidatevi a loro.

18 marzo 2009

Firmatari

Paolo Vineis - Imperial College LondraCarlo A. Perucci - Dipartimento di Epidemiologia ASL RM E RomaRoberto Satolli - Comitato Etico Istituto Tumori, MilanoLuca Carra - Tempo MedicoRodolfo Saracci - Epidemiologo, Lione & Pisa Marina Davoli - Dipartimento di Epidemiologia ASL RM E RomaPaola Catapano - CERN Communication group, LHC2008 taskforce, GenevaSalvatore Panico - Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università Federico II, NapoliValentina Gallo - Imperial College LondraFabio Macciardi - MD PhD Professore Associato di Genetica Medica Silvana Ottolenghi - TorinoLisa Vozza - Divulgatrice scientifica, MilanoPaolo Fresu - Musicista, BolognaUgo Sturlese - Membro Consiglio Superiore di Sanità, RomaLuca Savarino - Ricercatore in filosofia politica, Università del Piemonte Orientale Giovanni Levi - Professore di Storia moderna, Università di Venezia Laura Stradella - Psicoterapeuta , TorinoCarlo Ippolito - Regista e animatore, MilanoLivia Lusana - Relazioni esterne Torino Incontra , Camera di Commercio di TorinoEugenio Gruppi - Docente Storia e Filosofia, Liceo Classico M. D’Azeglio Cesare Santanera - Ingegnere, TorinoDamiana Massara - Psicologa, TorinoAlessandro Liberati - BolognaCristina Savio - Torino Marina Bozza - Bayer Diabetes Care, Milano Luigi Bisanti - Epidemiologo, Milano

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