lunedì 25 maggio 2009

Moni Ovadia: se voi foste ...

Se foste un “non padano”, quella di S. non vi apparirebbe come la sortita delirante di un imbecille da ridicolizzare.
(…)

Se foste un politico che ritiene il proprio impegno un servizio ai cittadini, fareste un’opposizione senza quartire ad un governo autoritario, xenofobo, razzista, vigliacco e malvagio.

Se foste un uomo di sinistra, di qualsiasi sinistra, non vi balocchereste con questioni di lana caprina od orgogli identitari di natura narcisistica e vi dedichereste anima e corpo a combattere le ingiustizie.

Se foste veri cristiani, rifiutereste di vedere rappresentati i valori della famiglia da notori puttanieri pluridivorziati ingozzati e corrotti dalla peggior ipocrisia.

Se foste italiani decenti, rifiutereste di vedere il vostro bel paese avvitarsi intorno al priapismo mentale impotente di un omino ridicolo gasato da un ego ipertrofico.

Se foste padri, madri, nonne e nonni che hanno cura per la vita dei loro figli e nipoti, non vendereste il loro futuro in cambio dei trenta denari di promesse virtuali.

Se foste esseri umani degni di questo nome avreste vergogna di tutto questo (schifo) …

martedì 19 maggio 2009

Gianfranco Fini, presidente della camera dei deputati: il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti religiosi

I temi della bioetica e le loro implicazioni sulla laicità generale dello stato accendono nuovamente il dibattito politico, finendo per acuire ulteriormente le tensioni tra Gianfranco Fini e buona parte della maggioranza, sempre meno incline ad accettare di buon grado i suoi smarcamenti dalle posizioni dominanti all ‘interno del Pdl, (.. un Pdl sempre di più etero-diretto dalla lobby di oltretevere ...)
L'ex leader di di An (nella sua veste di organo istituzionale) coglie l’occasione per lanciare un preciso messaggio:
«Il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso».
Il dibattito sulla bioetica, sostiene, «è molto complesso»: si tratta di questioni nelle quali «il dubbio prevale sulle certezze». Una presa di posizione forte, (.. più forte di quella che avrebbe dovuto pervenire da movimenti che si auto-definiscono laici e progressisti ...)
Replica con la solita determinata presa di potere il presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita «.. non taceremo mai sui temi di bioetica …».
(aggiungiamo noi: anche su altre cose molto più "temporali").

(da IlVerona del 19 maggio 2009 pg. 11)

venerdì 15 maggio 2009

Luigi Vero Tarca: riconoscere il male

Dopo decenni di facilonerie, ci rendiamo conto che (.. in assenza di una presa di coscienza generale…) anche la storia del nostro tempo sarà segnata da tragedie.
Difficilmente (.. andando avanti di questo passo …) riusciremo ad evitarle, anche perché diamo per scontato che gli (.. scenari ...) orrori futuri (.. non ...) saranno una ripetizione di quelli passati; così ci affanniamo a rintracciare nel tempo presente immagini identiche a quelle del passato e, non trovandole, non sappiamo più riconoscere (.. in cosa e dove sta …) il male.
Non le troviamo perché il male ha la capacità di assumere sempre nuove forme: cambiano i protagonisti (molto spesso le vittime di ieri sono i carnefici di oggi) e soprattutto cambiano le modalità.
Due esempi.
Ieri la eliminazione avveniva in positivo (.. in modo pratico e sbrigativo …): si marcavano gli obiettivi (..le persone …) da eliminare, si pensi alle stelle di David tracciate sulle case degli ebrei.
Oggi essa avviene in negativo: chi, per così dire, non ha stampato in fronte il segno del dollaro (.. e del servo contento …) è perciò stesso fatto fuori (.. proscrizione ...) .
Oppure: ieri si impediva la libertà di parola incarcerando gli oppositori, oggi semplicemente creando con i mass media un frastuono tale da rendere impossibile ogni altra parola (.. ed espressione di pensiero dissenziente …).
Nel regime prossimo venturo non troveremo esattamente gli stessi segni definitori del fascismo, ma non per questo esso sarà meno duro e dannoso.
Così piuttosto che ricercare nei fatti di oggi un’immagine del fascismo (.. di ritorno …), dovremmo esercitarci a tentare di capire qual è il volto (.. spesso amichevole e demagogico …) che il male assume nel tempo presente.

Luigi Vero Tarca

(da “Il Verona” del 13 maggio 2009)

mercoledì 13 maggio 2009

Verona e la sua gente

Grazie Curzio,

mi hai fatto trovare le parole, i termini per descrivere quel che vedo accadere ogni giorno nel luogo in cui vivo.
Si parte da Macchiavelli e Guicciardini che andavano letti da laici e invece sono stati interpretati "da preti” e, tra il “seconda i tempi” del primo e il “cura il particulare tuo” del secondo, si arriva così senza difficoltà ad una chiave di lettura di facile accesso.

Sì, destra e sinistra anche nei palazzi scaligeri si piacciono, si cercano si amalgamano, perché condividono la stessa cultura dell’inciucio o, se si preferisce, in una chiave più economica e di sistema, autarchica.
Questo è il vero problema politico di questa città.

Un disprezzo atavico per la democrazia, quella vera, una diffidenza cronica per ogni costume partecipativo, un sistema a classi e caste blindate propense ad una sola aspirazione: la conservazione, l’isolamento, costi quel che costi.
Nella società locale, anche quella più bassa, una bella miscela di superqualunquismo alla veneta, l’antropologia fascista di una buona parte del popolo padano, incenso controriformista sparso qua e là, in qualche caso una inesistente quanto opportunista culturetta post-comunista pronta ad ogni interessata desistenza.
Il tutto imbellettato e rappresentato con toni enfatici dai commentatori della confraternita della propaganda con il solito redazionale compiacente, magari arricchito con qualche volumetto sulle bellezze storiche locali. Scenografie.

Le questioni fondamentali di una società giusta ed evoluta, la libertà, le opportunità e la mobilità sociale, la non discriminazione delle minoranze, i diritti, restano negli interessi dei due o tre “azionisti” sopravvissuti: sono cose che qui non possono avere “cittadinanza”.
“Sono faccende di cui non frega nulla a nessuno”.
Le furbizie, i familismi e le convenienze di tutti, nessuno escluso, sono incompatibili con la critica sociale, nemmeno a parlarne con quella politica.

Da tempo si sta ricercando un posizionamento, un primato per questa bellissima città che con una retorica priva di reale significato dice l’Unesco essere patrimonio dell’Umanità (.. come dovrebbero essere i diritti fondamentali dell’uomo !), un primato che in realtà sta sotto gli occhi di tutti, basta volerlo vedere.
La città scaligera o come si direbbe oggi “la ducea padana” è la vera piccola capitale dell’inciucio e del trasformismo.
Da demo-cristiani a tifosi del Milan e poi, senza soluzione di continuità e maestri nell’arte di assecondare i tempi, fedeli ed obbedienti catto-leghisti: Verona ed i suoi abitanti.

mbr

martedì 5 maggio 2009

Art.1 democrazia, lavoro, sovranità

Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo ...


("La paga". Furio Colombo, ediz. Il Saggiatore)

Evaporano giorno dopo giorno, senza particolari resistenze
le garanzie fondamentali dei lavoratori italiani.

Imprenditori protetti, dirigenti incapaci, finti esperti ritengono di risolvere il malessere delle imprese innanzitutto con l’eliminazione del valore del lavoro e delle persone.
Il risultato: aziende svuotate di progetti e di forza produttiva, cittadini sempre più soli e sempre più spesso con destini segnati.
Qual’è oggi il rapporto tra mercato, paga, voto e democrazia?
Progressivamente si escludono dalla vita democratica milioni di persone, private di dignità
e cittadinanza, senza efficaci tutele pubbliche e con una dipendenza della loro vita dall’andamento delle speculazioni della “libera” incontrollata finanza.

In ogni caso resta al cittadino lavoratore, consumatore
e contribuente pagare il conto degli inevitabili fallimenti.

venerdì 1 maggio 2009

Primo Maggio - lavoro, diritti, libertà, eguaglianza


L'Area Nuovi Diritti della Cgil Nazionale affidata alla responsabilità di Maria Giliola Toniollo sostiene attivamente l'autonomia e la laicità delle istituzioni, i diritti individuali e le libertà della persona: una riflessione politica non convenzionale sulle discriminazioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Collabora con Global Rights e Human rights Watch e fa parte dell'organizzazione del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica, partecipa ai seminari del Parlamento Europeo in tema di "Laicità e Religioni".
In collaborazione con Critica Liberale pubblica annualmente, un “Rapporto annuale sulla secolarizzazione e la laicità in Italia”, basato su una capillare raccolta di dati sullo stato della laicità delle istituzioni e sulla secolarizzazione della società italiana.

Uno strumento di accesso diretto "alla politica"