venerdì 15 maggio 2009

Luigi Vero Tarca: riconoscere il male

Dopo decenni di facilonerie, ci rendiamo conto che (.. in assenza di una presa di coscienza generale…) anche la storia del nostro tempo sarà segnata da tragedie.
Difficilmente (.. andando avanti di questo passo …) riusciremo ad evitarle, anche perché diamo per scontato che gli (.. scenari ...) orrori futuri (.. non ...) saranno una ripetizione di quelli passati; così ci affanniamo a rintracciare nel tempo presente immagini identiche a quelle del passato e, non trovandole, non sappiamo più riconoscere (.. in cosa e dove sta …) il male.
Non le troviamo perché il male ha la capacità di assumere sempre nuove forme: cambiano i protagonisti (molto spesso le vittime di ieri sono i carnefici di oggi) e soprattutto cambiano le modalità.
Due esempi.
Ieri la eliminazione avveniva in positivo (.. in modo pratico e sbrigativo …): si marcavano gli obiettivi (..le persone …) da eliminare, si pensi alle stelle di David tracciate sulle case degli ebrei.
Oggi essa avviene in negativo: chi, per così dire, non ha stampato in fronte il segno del dollaro (.. e del servo contento …) è perciò stesso fatto fuori (.. proscrizione ...) .
Oppure: ieri si impediva la libertà di parola incarcerando gli oppositori, oggi semplicemente creando con i mass media un frastuono tale da rendere impossibile ogni altra parola (.. ed espressione di pensiero dissenziente …).
Nel regime prossimo venturo non troveremo esattamente gli stessi segni definitori del fascismo, ma non per questo esso sarà meno duro e dannoso.
Così piuttosto che ricercare nei fatti di oggi un’immagine del fascismo (.. di ritorno …), dovremmo esercitarci a tentare di capire qual è il volto (.. spesso amichevole e demagogico …) che il male assume nel tempo presente.

Luigi Vero Tarca

(da “Il Verona” del 13 maggio 2009)

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