lunedì 9 marzo 2009

Non si vive nella paura

“La libertà non sembra più essere il diritto degli individui di decidere il proprio modo di vivere bensì il diritto di uno Stato di limitare le libertà individuali in nome di una sicurezza che lo stesso Stato in modo illiberale ed autoritario ritiene di poter definire.
E’ l’inizio di un nuovo oppressivo autoritarismo”
(R. Darendorf)


L’art. 6 del DECRETO LEGGE 20 febbraio 2009
(Piano straordinario di controllo del territorio).

Non mostra compatibilità

-> con i trattati internazionali sottoscritti dal nostro Paese quali la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; il Patto internazionale per la salvaguardia dei diritti civili e politici; la Convenzione europea dei diritti dell’uomo; la Carta europea dei diritti;
(I quali, si ricorda, vincolano il nostro paese al rispetto degli stessi in base all’art. 10 della Costituzione ed in base a specifici atti di recepimento);

-> con i principi costituzionali (vigenti)
contenuti negli articoli 139, 10, 2, 3 , 13, 16, 70, 76, 77, 138.


Si avvia con questo tipo di provvedimenti un progressivo processo di depowerment del cittadino con il suo specifico statuto di diritti e libertà, fino ad oggi costituzionalmente garantito.
Si assiste nell’arco di pochi giorni ad un’ulteriore “rottura” dell’ordinamento costituzionale
democratico del nostro Paese.
Si pone in atto a tappe forzate il mutamento della forma di stato.
In una macroscopica ed insipiente contraddizione si riduce nei fatti il nostro Paese in un anacronistico ed antistorico isolamento strutturale nel quadro delle democrazie occidentali
ed atlantiche nelle quali si pretenderebbe di continuare a collocarlo.


La risposta di Veronalaica è questa:

Cittadinanza attiva -> Partecipazione civica -> Responsabilità


Responsabilità civica e sicurezza
una risposta democratica alle “ronde”

“C’è soltanto bisogno di attenzione civile che animi ciascuno nel proprio operare quotidiano”

“Occorre recuperare il senso della responsabilità individuale e dei doveri civici, per contrastare con coraggio l’inciviltà e l’illegalità, che vogliono tenerci lontano dalle strade dalle piazze e dai parchi delle nostre città e riappropriarci invece dei nostri sacrosanti spazi fisici e relazionali”


Cittadini per “il controllo sociale del territorio”;
auto-formazione civica ai doveri di cittadinanza attiva.

Potranno essere solo i cittadini consapevoli a sensibilizzarsi sul concetto di educazione e responsabilità civica, quindi sulla “presenza” e controllo (civico) del territorio.

Nessuna funzione di monitaroggio del territorio e tantomeno di polizia o pronto intervento dovrebbe essere legittimamente attribuito a gruppi di ausiliari, vigilantes o ronde.

Ciò che si rende necessario è semplicemente lo sviluppo di iniziative educative e di sensibilizzazione civica e la possibilità concreta di segnalazione all’Amministrazione locale di situazioni che richiedano specifica attenzione pubblica.
Sarà L’Amministrazione che, stabiliti previamente in convenzione con gli altri soggetti pubblici interessati ed istituzionalmente competenti dei protocolli di segnalazione, attraverso un proprio dipartimento e degli operatori istituzionali addestrati allo scopo, selezionerà le informazioni ricevute e smisterà le segnalazioni agli organi preposti in via diretta all’intervento.

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